Cent'anni fa quando faceva buio si accendeva il lume a petrolio o la lampada a gas, che emettevano odore e fumo. Tutti i lavori domestici erano svolti a mano, il più faticoso era senza dubbio lavare la biancheria. Lavare le stoviglie, pulire i pavimenti, impastare la farina o montare le uova erano lavori svolti con "olio di gomito". Oggi esistono telefonini che permettono di scattare fotografie, giocare o ascoltare musica, televisori a schermo piatto, aspirapolveri "miracolosi", fornelli e frigoriferi dal design accattivante, computer sempre più potenti e maneggevoli: chi non si è mai lasciato sedurre dai più moderni ritrovati della tecnologia? La separazione Gli apparecchi elettrici ed elettronici (televisori, computer, aspirapolveri, rasoi, tosaerba,…) (categoria di rifiuti classificata quale «rifiuto soggetto a controllo - rc») contengono materiali riciclabili (ferro, rame, platino, oro,….) e, spesso, anche sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente (ad esempio piombo e/o cadmio). Il riciclaggio dei primi a un costo ragionevole e il corretto smaltimento delle seconde rendono necessaria la raccolta separata. È per questo motivo che l’ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE) vieta di gettarli nell’immondizia e che, al momento dell’acquisto, il consumatore paga una tassa anticipata di riciclaggio. La raccolta È regolamentata dall’ORSAE e si applica alle seguenti categorie: - apparecchi dell’elettronica d’intrattenimento;
- apparecchi della burotica, dell’informazione e della comunicazione;
- elettrodomestici (inclusi apparecchi di refrigerazione);
- strumenti;
- elettroutensili;
- apparecchiature per lo sport e il tempo libero e giocattoli;
- dispositivi d’illuminazione e lampade.
La normativa prevede che gli apparecchi elettrici ed elettronici vadano restituiti a un rivenditore o a una impresa di smaltimento autorizzata. È ammessa anche la consegna a un centro di raccolta comunale (i Comuni non sono tuttavia obbligati ad allestirlo). Inoltre alcuni Comuni organizzano il ritiro di questi apparecchi, per poi affidarli ai centri autorizzati o ai centri di raccolta della SWICO Recycling/SENS (Associazione economica svizzera della tecnica d’informazione, comunicazione e organizzazione assieme alla Fondazione SENS, che si occupa della gestione e del recupero degli elettrodomestici in Svizzera). Il riciclaggio Gli apparecchi vengono smontati per separare le parti contenenti sostanze riciclabili (ad esempio alluminio, ferro o rame) dalle componenti nocive come i metalli pesanti (evitando così che finiscano nell’ambiente) e dalle sostanze in plastica, che sono smaltite in impianti di termovalorizzazione e/o riciclate. Gli obiettivi - Incentivare la popolazione alla raccolta separata degli apparecchi elettrici ed elettronici e favorire la consegna presso i punti di vendita.
- Evitare che questi oggetti finiscano nella spazzatura, informando sulle alternative (acquisto di apparecchi di qualità, possibilità di ripararli) e sui costi.
- Acquistare apparecchi o dispositivi d’illuminazione a bassi consumi di energia (cfr. etichettaEnergia).
Le regole d'oro - CONSEGNARE gli apparecchi fuori uso presso i punti di vendita, ai centri comunali o ai centri di raccolta autorizzati tra cui la sede di Bioggio dell’ ACR.
- TENERE presente che è escluso il deposito di questi apparecchi tra gli ingombranti.
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